Qualcuno li chiama ‘Obiettivi di sviluppo sostenibile‘, sono stati individuati e approfonditidall’ONU per “ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti”: è l’Agenda 2030, il ‘documento per trasformare il nostro mondo’.
Ma in scuderia sono i trucchi che ci permettono di non buttare via niente sino a quando davvero non può più essere utile, e poi magari trasformarlo in qualche cosa d’altro.
Classico esempio di portata internazionale, valido in ogni angolo del globo: i cordini delle balle di paglia o fieno, che se c’è qualcosa che non puoi aggiustare con quelli generalmente puoi buttarlo via perché è ‘incurabile’.
O i pallet di legno sui quali arrivano sacchi di torba, ballette di truciolo e via dicendo.
E anche i sacchi stessi, quando sono di quel bel cartone pulito e resistente e magari sei anche riuscito a tirare via il filo in modo ordinato, senza strappare nulla, acchiappando (miracolosamente il più delle volte) il capo giusto della cucitura…
Tutti abbiamo un ‘aggiustaggio’ di emergenza che ci ha fatti sentire particolarmente creativi, capaci, indipendenti, risparmiosi e anche più attenti al mondo che ci circonda.
E il tuo qual’è?
Faccelo vedere nei commenti, raccontaci cosa ti sei inventato per dare scacco allo stupido consumismo.
Che, lo ricordiamo, si fa anche acquistando quando serve cose fatte bene, con materiali di qualità: non c’è spreco peggiore dell’acquisto di qualcosa di scadente, lo sapevano molto bene anche le nostre nonne.
Qui il link all’Agenda 2030, sempre utile dare una ripassata.